Costruire storie con pochi semplici gesti.
Francesco Chiacchio possiede un grande dono, che sicuramente affina costantemente come suggerisce la sua produzione infinita, che è quello di riuscire a guardare al mondo col cuore di un bambino e restituirci tutta la meraviglia delle cose semplici che noi, distrattamente, non riusciamo a vedere.
Chiacchio disegna sui suoi moleskine, ritaglia, incolla, pasticcia, si diverte e questo non solo si vede, ma consente alla sua arte di essere sia istintiva che ragionata, sia semplice che complessa. A volte disegna con una semplice linea nera su fondo bianco, realizzando vignette o strisce acute e a dir poco emozionanti (vedasi il libro “A volte sparisco” edito da Topipittori che trovate qui ) altre volte collages, altre ancora l’acrilico. L’importante è sperimentare, toccare con mano, sbagliare senza curarsi dell’errore o quantomeno senza dargli quell’accezione di “sconfitta”, affatto, il disegno è un continuo viaggio proteso in avanti
Chi è Francesco Chiacchio?
Francesco Chiacchio è nato a Firenze nel 1981 e attualmente vive e lavora a Barcellona. Ha illustrato dischi, poster e libri, collaborando con diverse case editrici, tra cui Orecchio Acerbo, Topipittori, Rizzoli Lizard e Salani. Dal 2010 al 2012 ha illustrato le pagine culturali de La Repubblica di Firenze. Nel 2021 è stato selezionato per partecipare a Ilustrarte, Biennale Internazionale di Illustrazione per l’infanzia, e nel 2022 è stato invitato ad esporre al festival Illustri, nella Basilica Palladiana di Vicenza. Dal 2021 al 2022 ha disegnato le vignette per il settimanale L’Essenziale. Francesco ama coltivare le parole nell’ orto-grafia, annaffiarle con segni differenti, guardarle crescere da lontano e coglierle in un disegno.